“Il ritorno di Re Jibril”: il griot nel cuore della città

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I giornalisti Rachid Laïreche e Ramsès Kefi. L'ICONOCLISTA
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Recensione I giornalisti Rachid Laïreche e Ramsès Kefi hanno riunito nove autori che rielaborano il linguaggio e introducono altre figure e luoghi nella letteratura ★★★☆☆
Per immaginare un narratore, i giornalisti Rachid Laïreche e Ramsès Kefi hanno riunito nove autori, tra cui Faïza Guène, Salomé Kiner, Mathieu Palain, Faïza Zerouala… che prestano a Jibril il dono della parlantina, un carisma innegabile e una lingua tagliente. Il suo soprannome, "il Re": "il rompiscatole nelle serate difficili, il mercante di risate nei pomeriggi piovosi, il viaggio in business class verso i ricordi quando il presente non offriva nulla da mordere" . A 32 anni, una serie di circostanze riporta Jibril nel quartiere di La Tortue, dove ha trascorso le vacanze d'infanzia.
Davanti ai suoi amici di allora, raccontava le sue leggende per tutta la notte. Quella volta in cui scoprì il "magnifico" sapore delle lumache, quella volta in cui perse una Air Max in una rissa generale, o l'epopea del "diavolo con gli squali [Nike]", un predicatore troppo zelante e troppo politicizzato. "Il ritorno di Re Jibril" mescola e reinterpreta il linguaggio con vari gradi di successo, introducendo altre figure e luoghi nella letteratura. Un bellissimo omaggio a coloro che...
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